La testata online indipendente Formiche.net ha ospitato un articolo a firma del Vice Direttore Generale Nunzia Ciardi, che prende spunto dall’intervento pronunciato al convegno “Scuola e università per il futuro del Paese”, promosso dall’Osservatorio sulle Politiche educative dell’Eurispes.
Nell’articolo il Vice Direttore sottolinea l’importanza di un’educazione cyber. “Tra le varie sfide che l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale dovrà affrontare c’è proprio quello di diffondere la consapevolezza dei rischi cyber tra gli utenti delle tecnologie – scrive – plasmare una società civile informata e consapevole, in grado di beneficiare delle grandi opportunità che le nuove tecnologie offrono, limitando, al contempo e il più possibile, l’esposizione ai relativi rischi”. Sostanzialmente ogni singolo cittadino “assumendo comportamenti virtuosi nello spazio cibernetico” fornisce un prezioso contributo alla sicurezza dell’Italia. L’ACN infatti ha la finalità ultima di assicurare la prosperità economica e la sicurezza del Paese nel contesto della trasformazione digitale.
Nel suo articolo della dott.ssa Nunzia Ciardi sottolinea come il lockdown, legato alla pandemia da Covid-19, abbia accelerato la diffusione delle nuove tecnologie in età sempre più precoci e i rischi connessi. I minori rischiano infatti di essere “vittime di adescamento, pedopornografia, induzione alla prostituzione minorile”, ma anche oggetto di “prepotenze, scherzi e molestie da parte di coetanei, magari sui social network o mentre giocano alla playstation, possono subire violazioni della privacy o essere vittime di truffe e frodi informatiche”.
Non solo vittime. Il rischio è che si trasformino anche in inconsapevoli autori di reato. “Usare le password di un amico per accedere a Instagram, condividere sui gruppi WhatsApp la foto di una compagna, esigere un compenso per i compiti eseguiti e fotografati – sottolinea il Vice Direttore Generale Nunzia Ciardi - sono tutte azioni che in rete assumono una forza e una gravità tali da arrivare a configurare reati gravi”.