Quale ruolo gioca la cultura cyber per supportare la trasformazione digitale delle imprese? Quanto è importante il partenariato pubblico-privato per migliorare la postura cibernetica del Paese? Queste le riflessioni al centro dell’intervento del Direttore Generale, Prof. Roberto Baldoni, all’Abruzzo Economy Summit del 2 dicembre 2022.
Aumentare la consapevolezza cyber è fondamentale per le imprese e per le PMI, che rappresentano il tessuto connettivo del Paese. La priorità in questo senso è la formazione, per fare quel salto culturale di cui l’Italia ha bisogno. “L’Agenzia ha avviato diverse iniziative in questa direzione, dando attuazione alla Strategia Nazionale di Cybersicurezza. Abbiamo stretto un accordo con la Regione Lazio per una cybersecurity Academy, un altro con il Ministero dell’Istruzione e cinque Regioni per avviare dei corsi post diploma di due anni destinati aq preparare i giovani alla cybersecurity come mestiere, le abbiamo chiamate ITS Academy. Qualche giorno fa abbiamo inaugurato un dottorato in Cybersecurity nato dalla collaborazione tra la Sapienza Università di Roma e l'Università Luiss Guido Carli” ha commentato il Direttore Generale nel corso dell’intervento.
“La Strategia Nazionale riconosce un ruolo fondamentale alla filiera dell’innovazione” ha aggiunto il Direttore. “Stiamo lavorando allo sviluppo di nuova imprenditorialità ad alto contenuto tecnologico attraverso un programma strategico di supporto alla creazione ed allo sviluppo di startup innovative ed alla valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica. Questo perché siamo consapevoli che tali ecosistemi dell’innovazione rappresentano i contesti ideali dove si sviluppano le frontiere dei filoni tecnologici di particolare interesse a livello cyber”.
Altro tema, sempre più urgente, è rappresentato dall’aumento della autonomia strategica, che interessa non solo l’Italia ma tutta l’Europa. “Sostenere la ricerca e lo sviluppo di tecnologia nazionale ed europea è fondamentale per mitigare il rischio tecnologico, ridurre la dipendenza da tecnologie provenienti da Paesi extra-UE e sviluppare un’industria nazionale ed europea competitiva” ha concluso il Prof. Baldoni. “Ma non c’è autonomia tecnologica senza la partnership pubblico-privata e l’Agenzia vuole essere l’enzima per creare questa sinergia che contribuirà a rafforzare la resilienza cibernetica della nazione e della società nel suo insieme”.