Logo dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale
Agenzia per la cybersicurezza nazionale

Cybercrime, l’ACN forma i poliziotti asiatici

Il corso, organizzato dalla Polizia di Stato, è dedicato ai Paesi ASEAN
acn-asia
data
27 Novembre 2022
tempo di lettura
2 minuti

Il Direttore della Divisione affari giuridici, legislativi e legali dell’Agenzia, dott. Marcello Albergoni, e la dott.ssa Stefania Ducci della Divisione Strategia dell’ACN hanno partecipato al corso di formazione dedicato al contrasto del cybercrime a favore dei delegati delle Forze di polizia del Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malesia, Singapore, Tailandia e Vietnam.

Gli uditori sono stati accolti dal direttore del Servizio relazioni internazionali dell’Ufficio coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia, Eufemia Esposito, e dal consigliere Valentina Muiesan della Direzione centrale per i Paesi dell’Asia e dell’Oceania del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Tra i docenti del corso, oltre ai rappresentanti dell’ACN, c’erano gli esperti del Servizio della Polizia postale e delle comunicazioni della Direzione centrale delle specialità, del Ministero della Giustizia, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

L’intervento del dott. Albergoni è stato incentrato sull’approccio italiano alla cybersicurezza e alla resilienza cibernetica. “Grazie alla visione strategica del Governo e del Parlamento, abbiamo ridefinito l’Architettura nazionale di cybersicurezza – ha detto il dott. Albergoni - Un approccio olistico, con un’Autorità nazionale (l’ACN), nel rispetto delle competenze degli altri attori istituzionali (dalle Forze dell’ordine all’Intelligence, dalla Difesa agli Affari esteri) e con meccanismi di coordinamento, raccordo e scambio informativo (primo fra tutti il Nucleo per la cybersicurezza - NCS)”.

La dott.ssa Stefania Ducci ha invece affrontato il tema della Strategia nazionale di cybersicurezza. “La Strategia e il relativo Piano di implementazione – ha sottolineato la dott.ssa Ducci - sono frutto di un articolato processo di definizione di 82 misure, che dovranno essere implementate entro il 2026, di cui particolare rilevanza assumono quelle volte ad accrescere le capacità cyber della Pubblica Amministrazione e di protezione delle infrastrutture nazionali, oltre a quelle mirate ad assicurare il monitoraggio continuo del rischio cyber nazionale e l’analisi di minacce, vulnerabilità e attacchi”.